Mondi Paralleli Associazione di Volontariato

SI’ AL SOSTEGNO MA PENSIAMO ANCHE AL DOPO

Di Marisa Melis

Quotidiano Sardegna del 15.12.2011

Nella nostra associazione abbiamo genitori avanti negli anni con figli adulti.

Per questi ultimi non c’è più la scuola, per loro c’è il nulla assoluto.

Quando erano piccoli il sostegno scolastico era agli esordi, appena messe da parte le scuole speciali, l’inserimento dei bimbi allora, era basato, solo sulla buona volontà di insegnanti che appartenevano all’area di educazione fisica e disegno. Non avevano specializzazioni ma, la passione che li spingeva ad aiutare questi ragazzi più deboli.

I bimbi disabili più fortunati frequentavano anche le medie inferiori, ma tutto si fermava lì. Le leggi che proteggevano e davano più diritti ai disabili sono arrivate solo nel 92 con la L.104. Ora i ragazzi frequentano le superiori e pure l’Università.

Alcuni disabili adulti, con grossi problemi, oggi frequentano i centri diurni e sono impegnati almeno il mattino in attività manuali o altro. I genitori sono anche soci in questi centri che garantiscono il loro inserimento. Queste realtà comunque sono poche per soddisfare le crescenti richieste.

Un’altra parte dei disabili, potrebbero essere inseriti nel mondo del lavoro ma non riescono invece a farlo. Non decolla la L.68/99, che appunto dovrebbe garantirgli l’inserimento lavorativo. Ho partecipato a tanti convegni dopo si parla tra le altre cose dell’inserimento guidato di ragazzi disabili, dalle scuole superiori al mondo del lavoro. Abbiamo ragazzi che potrebbero fare lavori di archiviazione, protocollo, oppure gli uscieri, ma i casi citati ad esempio sono rarissimi. Si parla di protocolli tra certe scuole superiori e ambiti di lavoro, ma i protocolli a poco servono e, rimangono carte negli scaffali se, poi non si attuano i progetti elencati. Convegni pieni di tanta teoria, ma i genitori sono stanchi di sentire discorsi che non portano a niente.

Abbiamo tanti educatori giovani con voglia di mettersi in gioco e portare a compimento lavori con i ragazzi disabili, tanti di loro, potrebbero essere impiegati benissimo in lavori dentro delle serre, con giardinaggio o similari ma, manca da parte dei nostri enti locali la voglia di aiutarli e finanziare dei progetti che siano mirati al loro ingresso nel mondo del lavoro.

Si finanzia per aiuti scolastici ai disabili, ma serve anche un dopo, quel dopo che li farà sentire utili in questa società e non prigionieri del nulla assoluto.

I nostri ragazzi, si portano dentro un bagaglio di sogni per il futuro che nessun è autorizzato a scalfire, noi genitori vegliamo perché non vengano delusi.